sabato 9 dicembre 2023, ore 21 - Teatro Galli - TURNO D
Lo spunto dello spettacolo nasce da una notizia di cronaca: nel gennaio 2018, la Gran Bretagna ha nominato un ministro della Solitudine, il primo al mondo, per far fronte ai disagi che questa può provocare a livello emotivo, fisico e sociale. L’anno successivo viene inaugurato il relativo Ministero, “istituzione dalla natura politicamente ambigua e dalle finalità incerte”.
A partire da questa vicenda, lacasadargilla riflette su un luogo - reale e immaginifico - capace di operare con linguaggi e dispositivi narrativi intorno ai desideri, ai rimossi e alle immaginazioni di un’epoca che sempre più richiede di ragionare sulle comunità dei viventi. Una scrittura originale di, con, e per cinque attori, strutturata per flash, incontri, incidenti e costituita da partiture fisiche all’orlo di una danza. Una storia che indaga la solitudine innanzitutto come incapacità, come difficoltà del desiderio a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta, spericolata o eccessiva, per potersi mai realizzare. O ancora quella solitudine in cui si sprofonda perché ciò che è successo è irrecuperabile, e non interessa a nessuno.
Scrive lacasadargilla: “abbiamo immaginato una struttura articolata attorno a cinque vicende, cinque storie di solitudine. Dell’Istituzione Ministero ne viene definita la natura politica sostanzialmente ambigua e tragicamente comica. È un luogo dove la liberazione del desiderio può attutire l’isolamento? Come si classifica una persona sola? C’è un sussidio di solitudine? In cosa consiste e chi ne ha diritto? Con cosa bisogna coincidere per essere definiti soli e dunque appartenere a una categoria riconosciuta? È lo scandalo della solitudine. È l’affollamento degli assenti nelle nostre vite, siano essi vivi, deceduti, spettri o tutta la moltitudine degli incontri mancati. Solitudine tutta contemporanea, di un’allegrezza insidiosa e irragionevolmente lieve.”
Durata: 1 ora e 40 minuti senza intervallo