sabato 29 e domenica 30 maggio, ore 19 - Teatro degli Atti
E' BAL. Palcoscenici romagnoli per la danza contemporanea
Enérgheia è una parola che indica un atto di trasformazione, o l’essere in opera, secondo un uso che comincia a imporsi con Aristotele. Accanto alle attività che producono opere, ve ne sono altre in cui atto e opera coincidono. Tale è la danza, in cui l’enérgheia è insieme soggetto e oggetto dell’esperienza.
Enrico Piergiacomi
ENERGHEIA nasce da un’immersione emotiva negli archivi retinico-mnemonici di una quarantina di persone alle quali ho chiesto quali fossero le immagini pubbliche impresse nella loro retina e ancora vive nella memoria visiva. Immagini simbolo legate ad avvenimenti storici e a personaggi che hanno segnato la cultura occidentale, pezzi di storia fermati su supporto analogico o digitale, un archivio mnemonico personale e condiviso. Il lungo processo di incarnazione di quelle immagini non si è limitato alla loro copiatura/imitazione, ma ha attivato un’analisi approfondita della tensione, delle forze, del ritmo generato da ogni azione immortalata, portandomi a indagare il prima e il dopo, quello che c’è oltre l’immagine. Ogni immagine è entrata nel mio corpo deformandolo, modificandone le posture e le tensioni fino a generare nuovi stati del corpo. L’archivio retinico di partenza è entrato nel mio corpo e il mio corpo è diventato archivio esso stesso di quelle immagini attraverso un montaggio anacronico che scompiglia il tempo della storia.
ENERGHEIA è uno studio sull’anatomia e sulla vicinanza dello sguardo, una coreografia di pelle, una poetica del corpo muto.
Lo spazio è stato tracciato dall’analisi del Trionfo della morte di Palermo, affresco del 1441 segnato dall’inesorabile procedere della morte e della sua conquista sulla vita. L’affresco dalle dimensioni di 6 m x 6,42 m ha determinato il mio spazio d’azione, indicandomi le direzioni e le coordinate spaziali della coreografia.
Paola Bianchi