Laura Catrani

“Ho immaginato Vox in Feminanel 2010, nato dall’esigenza di specchiarmi in una identità autentica, spinta ad una scelta complessa e difficile: la voce sola senza accompagnamento musicale. Sullo spazio teatrale, dunque, da sola, attraverso il canto conduco il concerto. Il silenzio, invitato come compagno di viaggio del mio percorso, mi ha insegnato a non averne timore. Il battito del cuore, il muoversi impercettibile delle ciglia, il sussulto del respiro hanno aperto uno squarcio nella mia percezione della musica; Il canto dialoga con il silenzio dal quale trae ispirazione e forza. Le immagini, curate da Francesco Lupi Timini e riprese da Lucio Basadonne, hanno la funzione di mantenere l’attenzione dello spettatore legata ad un filo conduttore, accompagnando delicatamente la voce nel disegno circolare che questo concerto crea. Le immagini raccontano l’essenza e la tecnica dei pezzi in esecuzione, esaltando nel contempo il vuoto dello spazio teatrale. Con un richiamo dal lontano medioevo di Hildegard von Bingen giungo al repertorio imprescindibile contemporaneo di Luciano Berio, Cathy Berberian, Niccolò Castiglioni e John Cage. Sul palcoscenico sono anche portavoce della musica nuova, che ha accenti più fortemente teatrali, che colora anche i suoni e i rumori del quotidiano e che i compositori Alessandro Solbiati, Matteo Franceschini e Delilah Gutman hanno scritto appositamente per questo concerto e per la mia voce. Vox in Femina è dunque una ricerca di linguaggio e di sperimentazione acustica al femminile, che porta al centro del discorso infinite voci e potenzialità, in un espressivo caleidoscopio in cui nevrosi e follia spesso si tendono la mano. La voce, come una luce accesa sul buio, porta in superficie anche i gesti più piccoli del mondo reale o del movimento interiore e mette a nudo l’universo vasto e sensibile delle donne.” (Laura Catrani)