Sisterhood

Lo spettacolo è presentato all'interno del programma L'OTTO SEMPRE 1922-2022, un mese di riflessione in occasione del centenario della Giornata Internazionale della Donna
 

Undici artiste interpretano i testi di alcune autrici fondamentali per innescare un pensiero sulla rimozione delle donne nel tessuto culturale e sulla violenza quotidiana delle parole e dei comportamenti.

Un’orazione.
Un’invettiva.
Una preghiera laica.
Un canto di sorellanza.
Una chiamata al rispetto per i diritti umani.

In questa nuova epoca segnata dall’assenza dei corpi, lo spettacolo propone una riflessione sullo sfruttamento del corpo della donna. La drammaturgia accosta la poesia, la fiaba classica e il giornalismo alla canzone. Testi di poetesse che hanno pagato con la propria vitala difficoltà di scrivere il proprio essere donne in un mondo di uomini, un mondo che limita, ingabbia, uccide chi non riesce a stare al proprio posto. Una ricerca sulle fiabe classiche che mettono in scena il tema della violenza come archetipo accostata a un magistrale pezzo di giornalismo della scrittrice e attivista Rebecca Solnit.
L’opera d’ascolto è nata nel Novembre 2020 durante la chiusura dei teatri, come atto di dialogo con le artiste e da una proposta di sostegno ai professionisti dello spettacolo da parte dell’amministrazione comunale di Santarcangelo di Romagna.
É stata trasmessa per tre giorni in una serie di azioni “invisibili” ma udibili nella cittadina: altoparlanti, filodiffusione, telefonini, messaggi, fino ad un’ultima trasmissione il 25 Novembre dal tetto di un cinema-teatro chiuso.
Alla riapertura dei teatri l’opera è stata trasformata in un concerto di corpi e voci dal vivo per un live toccante e coinvolgente.

Il movimento di liberazione delle donne è stato spesso presentato come un tentativo di ledere o di sottrarre potere e privilegi agli uomini, come se in un lugubre gioco a somma zero solo un genere alla volta potesse avere libertà e potere. Non è così: siamo liberi insieme o schiavi insieme.Preferirei scrivere di altri argomenti, ma questo incide su tutto il resto. La vita di metà dell’umanità è ancora segnata, distrutta e a volte annientata da questa onnipresente forma di violenza.Questo è un problema di diritti civili e di diritti umani, un problema che riguarda tutti, un problema che non è isolato e che non sarà mai più considerato accettabile.Le cose devono cambiare.Sta a voi cambiarle, a me, a noi. (Rebecca Solnit)

Durata 60 minuti