Le voci dell'anima festival 2021
da martedì 21 settembre a martedì 28 settembre 2021, dalle ore 20.30 - Teatro degli Atti
La diciannovesima edizione del festival Le Voci dell’Anima ha un titolo emblematico: “Sopravvissuti". Le Voci dell’Anima è stata infatti l’unica rassegna di teatro e danza che nel 2020 è riuscita a svolgersi per intero, concludendosi poco prima del generale ritorno alla vita segnata dalla pandemia.
Da qui il titolo di quest’anno, a celebrare la volontà di non darsi per vinti di fronte alle difficoltà del momento, il desiderio di dare spazio e voce all’espressività artistica anche quando tutto sembra remarvi contro.
PROGRAMMA
Orario spettacoli: dalle ore 20.30 alle 23.00 (si accede solo a inizio serata, non o tra uno spettacolo e l’altro)
Si comincia martedì 21 settembre con Europa Teatri che presenta Liturgia per Hildegarda, con Loredana Scianna. L’attrice sarà in scena per dare voce alla potenza simbolica e arcaica della parola di Hildegarda di Bingen, religiosa Benedettina vissuta tra il 1098 e il 1179, una mente straordinaria per forza e energia, profeta, poetessa, drammaturga, musicista, esperta in fisica e in morale politica.
Segue Paris Blues con I’m not a robot, con Luan Machado, operetta dall’universo butoh-queer. Una satira sul bello e sulla perfezione che non esiste, sulla contraddizione del mondo nel categorizzare il corpo libero in formati stabiliti dagli standard imposti dalla pubblicità e dal fascino della bellezza.
Conclude la prima serata lo spettacolo Alati senza quota de Il Tempo Favorevole, con Barbara Martinini, Veronika Aguglia e Marinella Freschi. Il lavoro trae spunto dai versi danteschi dedicati ad alcuni luoghi della Romagna: Ravenna, Rimini, Forlì. Un moto continuo dei corpi nello spazio, tra dinamica e sospensione, a sottolineare il viaggio simbolico dell'umano e il tentativo perpetuo di elevarsi, senza poter spiccare il volo.
Mercoledì 22 settembre la serata vedrà per prima la presentazione del libro di Thomas Amadei, L’inganno di Morfeo, all’interno della cornice di Animali da Palco.
Il sipario si aprirà poi su Il Teatro delle donne con Padre d’amore e padre di fango, di e con Cinzia Pietribiasi. Lo spettacolo racconta la storia di una relazione tra padre e figlia, ambientata a Schio, cittadina operaia in provincia di Vicenza, sommersa dall’eroina negli anni ’80 che si abbatte sulla generazione ventitrentenne dell’epoca. L’unica salvezza risiede in un inno collettivo alla vita.
A seguire, il primo ospite di questa rassegna, E.sperimenti Dance Company con Bodies. Un viaggio di energia e coinvolgimento nel linguaggio personale e travolgente di questa Compagnia, in una contaminazione di linguaggi e tecniche diverse. Bodies è un percorso di emozioni e di energia che coinvolgerà appieno lo spettatore.
La seconda serata si conclude con la prima nazionale di Antonio StoccutoE le stelle stanno a guardare. La pièce, tratta dal romanzo di Archibald J. Cronin, rappresenta un’eccellente descrizione della vita della classe operaia nel Nord dell’Inghilterra del ’900, narrata attraverso le vicende del figlio di un minatore che studia per migliorare le condizioni dei lavoratori, e del figlio del padrone della miniera che si scontra con il padre conservatore.
Giovedì 23 settembre la presentazione, sempre nella cornice di Animali da Palco, della pubblicazione di Adriano EngelbrechtDi_versi assenti. Un requiem. Un colloquio intimo e profondo con il mistero dell’assenza, in un procedere di rammemorazioni e invocazioni di memorie prossime allo stato del lutto.
Si ricomincia poi con due spettacoli di danza. La danza di Lost Movement con O con Michele Scappa e Andreas Alexandro, racconto di un incontro tra due uomini che si uniscono, si allontanano, si riavvicinano, sviluppando una relazione che cresce attraverso il gioco, l’erotismo e l’aggressività.
Dopo un’altra prima nazionale del festival di ResExtensa Dance Company con This is not a shitty day!, la serata terminerà con Anna Piscopo, che torna anche quest’anno dopo essersi aggiudicata il premio della stampa nella scorsa edizione 2020 con Mangia!
Vai a rubare a San Nicola! riscrive una leggenda appartenente alla tradizione popolare e religiosa della città di Bari: il furto delle ossa di San Nicola da Mira, qui compiuto dalla protagonista Annetta, una povera sartina pronta a riscattare le sorti di Bari e la sua stessa vita.
Anche venerdì 24 si comincia con la danza, questa volta assieme alla Compagnia Egribiancodanza, con (Quartetto) per la fine del tempo, ispirato all’omonima partitura di Olivier Messiaen. Quattro personaggi fluttuano ognuno su una propria isola, preparano in solitudine il proprio corpo per affrontare gli altri, a dovuta distanza, nella misteriosa e affascinante impossibilità di toccarsi.
Segue Compagnia Kha con Mono. Una danza che si svuota dove la danzatrice fluttua come un fantasma, vuole aggrapparsi a memorie o emozioni generate dall’incontro con oggetti e lascia poi morire, svanire le forme, nel flusso del gioco della vita.
Infine, la Compagnia TeatRing con Creaturamia… con Marianna Esposito alla regia. Un omaggio a tutti i lottatori d’amore, uno spettacolo dove corpo, parole, scene e musica diventano un unico tessuto narrativo che vi racconta la ricchezza della forza che è in ognuno di noi.
Sabato 25 settembre gli Animali da Palco Teresio Troll ed Elisa Barucchieri apriranno la serata con la presentazione di estratti dall’opera di Cesare Ricciotti con O assorti occhi.
Sarà poi la volta di Francesco Bax che danzerà in Luce de l’occhi, racconto di un uomo che a piedi nudi, nel profondo Sud, colpito dall’incantesimo dell’amore si ritrova a vivere in un’ossessione, sotto l’effetto dei propri sentimenti.
La coreografa e performer Elena Copelli esplorerà il non-detto che vive nei nostri corpi in Incomunicante, coreografia dedicata a tutto ciò che viene taciuto, all’incomunicato del mondo che ci circonda.
Ultima ad esibirsi, tra gli ospiti di questa rassegna, Campania Danza con Noi pupazzi. Storia di una vita sconvolta dal razzismo, di e con Marco de Simone. La produzione ha come protagonista un burattinaio che, pur con l’avvento delle leggi razziali nel 1938 non sopprimerà la necessità di dare voce ai suoi pupazzi, continuando a raccontare le sue storie alle persone che fuggono e si nascondono con lui.
Domenica 26 settembre si comincia con B.E.A.T. Teatro che presenterà La Vacca, con Vincenzo Antonucci, Anna De Stefano e Gennaro Maresca, racconto di una storia d’amore e di animali i cui corpi, stando al mondo, sono pronti al saccheggio.
È poi il turno di DNA Dance Company con Ego Sistema, con Francesca Caselli e Massimo Monticelli. I due danzatori, primi o ultimi esseri umani sulla Terra, compiono un viaggio, un ciclo vitale, un’era geologica, mentre il contesto ambientale attraversa le stagioni, fiorisce, appassisce, evolve e si estingue. Un viaggio attraverso l’evoluzione degli esseri umani e la capacità di sopravvivere eroicamente o sparire in modo tragicamente teatrale.
Spazio-T porta in scena RUT con Chiara Murru. Un monologo ispirato alla vicenda biblica di Rut, narrata nel vecchio Testamento. Rut è una rifugiata che ripercorre lo scorrere della sua vita e racconta la sua rinascita fra amore, solidarietà femminile e riscatto.
Si continualunedì 27 settembre con Fuori Contesto in Terremoto dentro. In scena una donna, intrappolata dai suoi di limiti, che sta ferma, non si muove, non cambia e non vive. Nei suoi pensieri la memoria del padre disabile, i cui limiti palesi sono stati invece motore di una vitalità sorprendente, suo sostegno nel tentativo di rovesciare il suo mondo immobile.
Si prosegue con il teatro, questa volta con la Compagnia Fuori Scena. Andata e ritorno, storia di una donna, con Maria Grazia Berlini, Marcello Delvecchio, Fabiola Golloberda, Luciana Magalotti. La rappresentazione vuole ricordare la Diaspora albanese di cui ricorre il 30° anniversario quest’anno (1991-2021). Protagonista una giovane donna che, arrivata in Italia nel 1991, sente il bisogno di raccontare la sua storia e di condividerla.
La serata si conclude con Michele D’Aquila in Where is my soul?, finalista al Palio Ermo Colle 2019. Liberamente ispirato al “Trattato di Funambolismo” di Philippe Petit, lo spettacolo racconta la ricerca di un equilibrio fra razionale e irrazionale. Cosa passa per la mente del funambolo durante la sua traversata? È un pensiero lineare, che come i piedi procede lungo una linea retta? Quali immagini suscita l’idea della caduta? Sono immagini pericolose, o sono invece necessarie?
Martedì 28 settembre ultima serata. In apertura Teatro Dallarmadio con il Progetto speciale Baijicca, scritto e diretto da Antonello Murgia con la collaborazione di Fabio Marceddu, nato in seguito a un laboratorio tenutosi nell'ospedale Oncologico di Cagliari, grazie all'iniziativa di Elisabetta Cuccu e la professionalità dei maestri del Teatro Dallarmadio.
Uno spettacolo portato in scena la prima volta alla festa dell’Oncologia, un'esperienza nuova anche per gli attori, una sperimentazione caratterizzata da uno stato vitale altissimo, quello delle donne del gruppo.
A concludere il Festival, la compagnia riminese ospite quotidianacom con Grattati e vinci, terzo episodio della "Trilogia dell’Inesistente” e ispirato al concitato tentativo di mutare il proprio reale grattando, uno dopo l’altro, il dorato rettangolo del grattaevinci.
Seguirà la premiazione con l’assegnazione del premio Paolo Barucchieri (Le Voci dell’Anima 2021), del premio della critica, del premio del pubblico, il premio della stampa e del premio Confine corpo.
XIX^ edizione del Festival
LE VOCI DELL’ANIMA
"Sopravvissuti"
a cura di Teatro della Centena (Rimini)
in collaborazione con ResExtensa (Bari)
Biglietti | |
---|---|
singole serate | intero € 13 ridotto € 9 |
abbonamento a tutte le serate abbonamento a cinque serate a scelta | € 60 € 40 |