Stal Mami: oltre allo spettacolo un incontro con Piero Meldini e Fabio Bruschi

Image: 

venerdì 8 ottobre ore 17, Sala del Giudizio del Museo della Città, Rimini
1922/2022
Liliano Faenza e il fascismo a Rimini negli anni del consenso

conversazione tra Piero Meldini e Fabio Bruschi
intervengono Oriana Maroni e Davide Schinaia

ingresso libero con prenotazione obbligatoria online su ticketlandia

Liliano Faenza, come tutta la sua generazione, nasce e cresce con il fascismo: viene alla luce il 7 ottobre 1922, tre settimane giuste prima della marcia su Roma - Fellini lo aveva preceduto il 20 gennaio del1920. Negli anni Trenta, quando i nostri sono ragazzini, il regime totalitario - dalla culla alla tomba - raggiunge il massimo del consenso; Togliatti, nelle Lezioni sul fascismo, lo definisce un ‘regime reazionario di massa’.
Così Liliano segue l’iter di tutti: figlio della lupa (dai 6 agli 8 anni), poi balilla, dagli 8 ai 14, infine avanguardista (14-18); percorso analogo per le femmine, da piccole a giovani fasciste.
Tra ‘leva fascista’ e ‘Natale di Roma’ sono nove all’anno le grandi ‘sagre’ del regime; per non parlare dei ‘sabati fascisti’ con ginnastica e addestramento prebellico – nel ‘35 la ‘cultura militare’ diventa materia di studio obbligatoria per i futuri cittadini-soldati e nel ‘38 a Rimini sono in 3.200 a essere educati alla guerra.
Liliano è un ragazzo intelligente e appartato: alle parate, nel viale della stazione, in piazza Malatesta o sul nuovo lungomare - opera del regime - sente che ‘nelle file c’è noia e stanchezza’, non l’animosità guerriera auspicata dai gerarchi.
Per le sue capacità di osservazione e riflessione nel dopoguerra Faenza sarà forse l’unico a darci un quadro vivace e veritiero di quegli anni a Rimini, quando il fascismo raggiunge il massimo del consenso, tra conquista dell’Impero e grandi lavori pubblici: dalla ferrovia Rimini-San Marino al ‘risanamento’ del Borgo San Giuliano, fino al nuovo stadio fuori borgo San Giovanni, dove l’arco d’Augusto viene isolato, perché ‘Mussolini ha sempre ragione’!
Ed è proprio nella bottega del barbiere di San Giovanni che Liliano, in quell’estate del ‘39 già in odor di guerra, butta giù in poche settimane Stal Mami, la farsa in dialetto riminese che è il suo capolavoro teatrale.
Di questo converseranno l’8 di ottobre – quasi il compleanno di Liliano – Fabio Bruschi e Piero Meldini nella sala del Giudizio al Museo della città, come introduzione al lavoro più famoso di Faenza, Stal mami, ripreso e potenziato – Reloaded ! - dalla compagnia Città Teatro, diretta da Davide Schinaia e con Francesca Airaudo nel grande ruolo dell’intrigante Tirèsia, che già fu di Maddalena Fellini, vivacissima sorella di Federico.
Dopo il successo di pubblico e di critica della produzione in Palazzo Ghetti – e’ palàz di fulminènt - a San Giovanni per la Sagra Malatestiana 2019, Stal Mami Reloadedviene ripreso al Teatro degli Atti, sabato 9 ottobre alle 21 e domenica 10 alle 16: vai alla presentazione dello spettacolo

 

L'iniziativa è promossa dal Comune di Rimini e con il contributo del Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna, ai sensi della L.R.16/2014 “Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell'Emilia-Romagna”

47900RiminiRN
Italia

Image: